sabato 21 gennaio 2012

Ancora mi sogno

Ancora mi sogno Di quando andavo a scuola e del mio maestro che era molto severo e girava con una lunga canna leggera ma.... ahia, meno male che io ero tranquilla e me le sono scampate quasi tutte. Della mia amica Antonia con cui andavo a fare delle lunghe passeggiate e giocavo per i campi. e a cui confidavo tutti i miei problemi Della mia amica Monica e della sua casa nuova con due appartamenti dove andavo a giocare nell'appartamento sotto che era ancora vuoto. Destinato al primo figlio che si sarebbe sposato. Dei suoi fratelli Eros. Osvaldo. Mariangela. Giampietro, e dei suoi genitori Di quando lavoravo in fabbrica e dei miei due padroni, a volte sogno di andare a lavorare ancora lì. Delle vie di Carmignano di B. che giravo in biciclietta per il lungo ed il largo, specialmente la via Spessa che è era ombreggiata e deserta dei Dei canali di acqua Vicino alla cartiera principale dove avevamo paura sempre di cadere nelle nostre scorrazzate in Bici. e della via dove trovavo Sempre Nicola il mio primo amore Delle Sagre del paese e delle frazioni vicine dove ci andavamo a divertire e dei fuochi d'artificio, e degli amici con cui passeggiavo per la sagra dei ragazzi carini che speravamo sempre di trovare, Dei miei Gattoni, in particolare della mia gattina che in settembre nelle giornate ventose si sedeva sulle mie gambe dentro al mio giubbino e tirava fuori solo la testina pur di stare li con me. Della mia cameretta dove mi rifugiavo a sognare ad occhi aperti ad ascoltare musica o a leggere Le volte che giocavo a calcio con i ragazzini e mi mettevano in porta, sogno ancora le parate che facevo e i goal che prendevo. Mi sogno ancora quando andavo a comperare il pane appena sfornato. E di andare a comperare la settimana enigmistica la domenica per mio papà. Del negozio dove andavo sempre a fare le spese per mia mamma. Dove la gente spingeva sempre , dove si trovava sempre di tutto e di più e dove bisognava controllare il banconista che era furbo come una volpe e cercava di affibbiare in giro gli scarti facendoli pagare per buoni Della mia casa e del fosso dove passava del acqua non tanto pulita, ma che a volte saltavo per andare a casa della Monica che abitava dall'altra parte Delle estati in Brenta con mia sorella e mio fratello. tra i sassi e l'acqua gelida e i salvagenti del dolce freddo che preparava per noi a mattonella per quando tornavamo a casa Della corriera che prendevamo per andare al mercato di Cittadella o alla fiera Vicenza con la compagnia di Amici Dei carri allegorici del Paese dove spesso riuscivamo a trovare quel amico o quel amica che non vedevamo da lungo tempo. e di tutte le volte che mi nascondevo nei giardini del centro, per evitare gli scherzi che quei quattro cretini facevano a noi ragazze, sfrecciando poi tra le auto parcheggiate per nascondersi meglio. e di tutti i posti dove mi nascondevo da ragazzina per giocare a mosca cieca... e di entrare a scuola per cercare l'aula dove dovevo fare gli esami. e della malinconia che mi veniva quando non riuscivo a trovare Nicola... e di dove parcheggiavo la bicicletta, quando andavo in chiesa.

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